La Commissione Lancet segnala 12 fattori di rischio modificabili per la demenza: bassa istruzione, ipertensione, problemi di udito, fumo, obesità di mezza età, depressione, inattività fisica, diabete, isolamento sociale, consumo eccessivo di alcol, trauma cranico e inquinamento atmosferico che rappresentano circa il 40% dei casi in tutto il mondo.
Questo studio propone un cambio di paradigma cercando di identificare nuovi meccanismi neurodegenerativi nella relazione tra fattori di rischio e invecchiamento cerebrale. L'ipotesi di questo studio è che i fattori di rischio modificabili dell'insorgenza della demenza agiscano innanzitutto sugli elementi biologici associati all'invecchiamento come la microglia e la disfunzione dei mitocondri.
Il progetto utilizza sia approcci epidemiologici, cui il DEP Lazio contribuisce più specificamente, e clinici che modelli cellulari (microglia, fibroblasti) e animali (murini).
Titolo completo

Dalla prevenzione ai meccanismi eziopatogenetici e fisiopatologici della demenza: un cambio di paradigma nel continuum biologico del declino cognitivo. Lo studio PREV-ITA-DEM.
From prevention to the etiopathogenetic and pathophysiological mechanisms of dementia: a paradigm shift in the biological continuum of cognitive decline. The PREV-ITA-DEM study.

Durata del progetto
2 anni
Obiettivi
  • Caratterizzare la frequenza dei 12 fattori di rischio modificabili per la demenza nella popolazione italiana e indagare nuovi fattori proposti in letteratura come la dieta mediterranea, i disturbi del sonno, i disturbi della vista e il COVID-19.
  • Studiare l'effetto dell'interazione di fattori di rischio nella modulazione del rischio di demenza e identificare nuovi meccanismi di neurodegenerazione, attraverso modelli animali e cellulari.
  • Valutare l'associazione tra i cambiamenti microgliali e lo sviluppo della deposizione di tau e la disfunzione sinaptica.
Ente committente
Ministero della Salute
Finanziamento
Progetto PNRR: M6/C2_CALL 2022
Partner
  • Istituto Superiore di Sanità
  • Fondazione Golgi Cenci
  • Neuroepinet network
  • Università del Salento