Altri fattori di rischio ambientale

Rifiuti solidi urbani

Lo smaltimento dei rifiuti è un argomento di interesse ambientale, sociale ed economico per tutti i paesi in via di sviluppo. In Europa si generano in media 3.5 tonnellate di rifiuti all'anno, derivanti principalmente da attività domestiche, commerciali, industriali e agricole e dalla produzione di energia.

Il trattamento dei rifiuti, che include la formazione, la raccolta, il trasporto e lo smaltimento, ha implicazioni importanti sia a livello ambientale che di salute pubblica. Il volume di rifiuti che viene prodotto in Europa è in aumento, per cui è importante assicurarsi che il trattamento dei rifiuti causi meno danni possibili all'uomo e all'ambiente.

Le conoscenze sui potenziali effetti sulla salute nelle popolazioni esposte ai diversi tipi di trattamento dei rifiuti sono ancora limitate e spesso non conclusive a causa dell'ampia gamma di inquinanti prodotti, delle differenti vie di esposizione e dei possibili effetti cumulativi e sinergici.

Dal 2005 il DEP Lazio è coinvolto nella valutazione dell'impatto dell'esposizione al trattamento dei rifiuti sulla salute, a livello Europeo, nazionale e regionale. L'obiettivo dell'attività è quello di fornire agli esperti, amministratori e al pubblico informazioni aggiornate e tecnicamente corrette sulle implicazioni per la salute conseguenti ai processi di raccolta, trasformazione e smaltimento di rifiuti nel Lazio.

Il programma ERAS Lazio finanziato dalla Regione Lazio (Progetto esecutivo ai sensi della DGR n. 929/08 e Legge finanziaria regionale n.31/2008 art 34, rinnovato con Determinazione Dirigenziale n G13554 del 16/11/2020) è stato realizzato con l’obiettivo di fornire un quadro relativo alla raccolta, trasporto, smaltimento e trasformazione dei rifiuti solidi urbani nella regione Lazio, e una valutazione degli effetti sull’ambiente e sulla salute delle persone residenti in prossimità degli impianti. Il programma è nato dalla consapevolezza che sono ancora inadeguate le prove scientifiche relative agli effetti sulla salute degli impianti di trattamento dei rifiuti, così come non sono ancora esaustive le informazioni relative a qualità e quantità delle sostanze emesse, per tecnologia utilizzata e tipologia dei rifiuti trattati.

Voluto dalla Direzione regionale Energia e Rifiuti, ERAS Lazio è un programma di epidemiologia ambientale, coordinato dal DEP Lazio in collaborazione con ARPA Lazio - Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, e si avvale della collaborazione di ARPA Emilia-Romagna per l’esperienza acquisita nel progetto Moniter.

Arsenico nelle acque

L'Arsenico (As) è un semi-metallo molto diffuso in natura, nell'atmosfera, nel suolo, nelle rocce, nell'acqua, negli organismi e in quasi tutti i tessuti animali e vegetali. 

Per l'uomo la principale fonte di esposizione non occupazionale è rappresentata dall'assunzione di acqua potabile contaminata. L'As è nocivo per la salute: studi condotti in popolazioni con esposizioni croniche ad arsenico hanno documentato effetti negativi su esiti riproduttivi, malattie neurologiche, cardiovascolari, respiratorie, diabete e tumori. L'arsenico è stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno per l'uomo (tipo 1): tumori del polmone, della cute e della vescica, sono risultati associati a una esposizione ad arsenico per via inalatoria o attraverso l'acqua potabile.

La concentrazione massima di arsenico nell'acqua potabile è stata fissata a 10 μg/L dall'OMS e dalla Direttiva 98/83/CE poiché viene ritenuto che livelli di arsenico più elevati possano comportare rischi per la salute in modo strettamente dipendente dalla durata dell'esposizione e dallo stato nutrizionale della popolazione esposta (Rahman & Naidu, 2009).

In diversi comuni italiani, tra cui 91 situati nella regione Lazio, sono stati riscontrati valori di arsenico nelle acque potabili superiori a 10 μg/L. Il DEP Lazio ha attivato un'indagine epidemiologica per valutare possibili effetti sulla salute nelle popolazioni residenti ed è in programma uno studio di biomonitoraggio su un campione della popolazione esposta. 

Inoltre il DEP Lazio, in collaborazione con la ASL di Viterbo e con l’Istituto Superiore di Sanità, sta conducendo un’indagine su “Abitudini alimentari e consumo di acqua” in alcuni comuni della provincia di Viterbo che sono stati interessati nel passato dalla contaminazione da arsenico nelle acque da rete idrica. L'Agenzia Alimentare Europea (European Food Safety Authority - EFSA) in un recente rapporto ha evidenziato il ruolo importante della dieta individuale per la stima dell’esposizione cronica ad arsenico. Il maggior contributo di arsenico con la dieta deriva dai cereali, dagli ortaggi, prodotti caseari e dall’acqua potabile. L’esposizione cronica ad arsenico può avere effetti sulla salute ed è quindi importante limitare l’assunzione attraverso acqua ed alimenti. L’obiettivo dell’indagine è quello di disporre di dati che consentano di valutare l’assunzione di arsenico attraverso la dieta e il consumo di acqua e di informare la popolazione su come ridurre i rischi derivanti dalla dieta. Attraverso l’uso di un questionario saranno raccolte informazioni sul consumo di acqua, abitudini alimentari, stili di vita, stato di salute, storia lavorativa e altri possibili fattori di rischio ambientali su un campione di popolazione residente (circa 1200 soggetti) in alcuni comuni della provincia di Viterbo. Una fase successiva dell’indagine prevede che venga selezionato un sottogruppo di persone alle quali verrà richiesto di fornire campioni di acqua e alimenti per approfondire alcuni aspetti sull’esposizione ad arsenico attraverso la dieta.

Esposizione a rumore

Studi di laboratorio ed epidemiologici che coinvolgono sia lavoratori esposti al rumore in ambiente di lavoro, sia la popolazione generale che vive nelle vicinanze di aeroporti, industrie e strade ad alto traffico, indicano che il rumore può avere un impatto, temporaneo o permanente, sulle funzioni fisiologiche nell'uomo.

L'esposizione acuta a rumore altera le funzioni del sistema nervoso autonomo e del sistema ormonale, determinando effetti transitori con aumento della frequenza cardiaca e vasocostrizione e conseguente aumento della pressione arteriosa, modifiche della viscosità del sangue, dei lipidi ematici, e alterazioni degli elettroliti.

Come conseguenza di una prolungata esposizione a rumore, gli individui più suscettibili della popolazione possono sviluppare un danno permanente, come l'ipertensione e malattie ischemiche, fino all'infarto del miocardio. Il rumore viene indicato come causa di irritabilità, stanchezza, mal di testa, alterazione della qualità del sonno, calo di performance e in generale di un'alterazione psicofisica che prende il nome di fastidio (in inglese, annoyance). Nei bambini è stata inoltre documentata una riduzione delle capacità di apprendimento e delle capacità cognitive.

Il DEP Lazio ha condotto studi epidemiologici sugli effetti del rumore aeroportuale sulla salute della popolazione adulta residente nei comuni di Ciampino e Marino:

  • Studio SAMBA (Salute, Ambiente, Bambini)
  • Studio SERA (Studio sugli effetti del Rumore Aeroportuale) - Indagine campionaria con l’obiettivo di valutare lo stato di salute della popolazione residente nei pressi di sei aeroporti italiani: Ciampino (Roma), Malpensa e Linate (Milano), San Giusto (Pisa), Caselle (Torino) e Tessera (Venezia); in particolare è stata valutata l’associazione tra esposizione a rumore aeroportuale e frequenza di ipertensione, di insofferenza al rumore (annoyance) e dei disturbi del sonno nella popolazione residente.