Secondo il WHO a livello globale un decesso su quattro è attribuibile a cause ambientali. La UOC Epidemiologia Ambientale Occupazionale e Registro Tumori del DEP Lazio, diretta da Paola Michelozzi, da oltre 20 anni svolge attività di sorveglianza epidemiologica e valutazioni di impatto sulla salute di esposizioni ambientali (temperature estreme, inquinamento atmosferico, emissioni di siti industriali, rumore, rifiuti, siti contaminati) per fornire ai decisori le migliori conoscenze scientifiche disponibili al fine di pianificare interventi per la riduzione degli effetti di esposizioni ambientali sulla salute.
Il gruppo di ricerca collabora a progetti nazionali e internazionali per la valutazione degli effetti sulla salute dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento atmosferico, del verde urbano, attraverso strumenti avanzati come modelli spazio-temporali e tecniche di analisi multidimensionale per la stima dell’esposizione e della vulnerabilità della popolazione. La UOC è Centro di competenza del Dipartimento della Protezione Civile per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore e coordina il Piano Operativo Nazionale prevenzione effetti del caldo del CCM Ministero della Salute.
La UOC coordina il Registro Tumori Regionali (un registro di popolazione che copre l'intera popolazione regionale con circa 34.000 nuovi casi anno) ed il Registro di mortalità regionale.
Da diversi anni la UOC supporta la Regione Lazio per il monitoraggio dell'attività dei Centri antiviolenza e Case Rifugio del Lazio e svolge attività di sorveglianza e studi epidemiologici sulla violenza di genere nel Lazio.
Dal 2023 la UOC è coinvolta in 8 progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale Complementare al PNRR, che nei quattro anni di attività forniranno evidenze e strumenti a supporto dei decisori e degli operatori SNPS e SNPA, su diversi temi ambientali prioritari per la salute, come la mitigazione dei cambiamenti climatici, il contrasto all’inquinamento atmosferico, la prevenzione secondo l'approccio "one health" su aree ad elevato rischio ambientale e la tutela della salute dei bambini nei primi 1000 giorni, oltre ad azioni specifiche di tutela della salute della popolazione residente in aree portuali, di promozione dei benefici delle aree verdi e blu, di tutela della salute dei lavoratori secondo l'approccio "total workers health" e di digitalizzazione dei dati su ambiente e salute.